Evasori by Roberto Ippolito

autore:Roberto Ippolito [Roberto Ippolito]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

Frode generalizzata

E ci sono le “frodi Iva, che hanno ormai assunto dimensioni di massa”. La prova? Eccola: “Il numero dei contribuenti Iva che oggi vantano un credito è sostanzialmente uguale al numero di coloro che dichiarano un debito”; in particolare “le imprese con crediti Iva soggette agli studi di settore” chiedono complessivamente nel 2005 il rimborso di un importo “maggiore della somma delle imposte dirette, dell’Irap e dei contributi sociali dovuti”, compensando così “il debito tributario e contributivo”. Da qui l’ipotesi “di una possibile frode generalizzata”24.

Frode che avviene in tanti modi, a cominciare dall’emissione di fatture false o riferite a operazioni mai avvenute. Senza considerare la mancata o inadeguata fatturazione oppure le detrazioni abusive. Con le truffe al fisco possono essere commessi reati di vario tipo. Né mancano i professionisti dell’imbroglio come quello al centro di un’inchiesta della Procura di Sassari: sotto accusa in 26 nella primavera 2007 per l’abituale richiesta di rimborsi non spettanti.

L’Agenzia delle entrate della Campania accerta che due società operanti nel commercio all’ingrosso rispettivamente di computer e altri prodotti elettronici e di saponi e detersivi hanno clienti privi di strutture commerciali, addirittura inesistenti per il fisco e ai quali, in modo illegittimo, vengono emesse fatture non soggette a imposta in base alle regole europee. Con questo sistema risultano non versati al fisco 7 milioni e mezzo di euro25.

A Busto Arsizio, in provincia di Varese, il record di Iva evasa è attribuito a un’azienda di infissi e serramenti: scoperta dalla Guardia di finanza, non solo deve versare i 516 mila euro trattenuti ingiustamente, ma anche sanzioni e altre somme per Irpef e Irap per un totale di 935 mila euro26. Un imprenditore impiantistico di Cartigliano, nel vicentino, patteggia in tribunale sei mesi di reclusione sostituiti con 6840 euro di multa (ma la pena è estinta per l’indulto) per aver emesso una fattura da 395 mila euro e 79 mila euro di Iva soltanto per favorire l’evasione da parte dell’utilizzatore27.

È nella vendita di automobili che gli evasori dell’Iva danno il meglio. Il gestore di un autosalone in provincia di Rovigo importa senza versare l’Iva riuscendo a rivendere sotto costo. Scoperto dalla Guardia di finanza, perde il ricorso presentato alla Commissione tributaria e scattano i sigilli per consentire il recupero di 10 milioni di euro28.

La Guardia di finanza di Lucca denuncia quindici persone per l’importazione di auto dalla Germania senza pagare l’Iva attraverso società intestate a prestanome. Auto girate a concessionarie multimarche in grado di rivenderle a prezzi più bassi. Basata a Lucca, con ramificazioni a Roma, Novara e Bassano del Grappa in provincia di Vicenza, l’organizzazione è accusata di aver sottratto al fisco in neanche due anni 4 milioni e 850 mila euro di Iva e Irpef29.

I funzionari dell’Ufficio delle dogane di Trento e Bolzano insieme alla Guardia di finanza di Merano fanno arrestare un commerciante di auto del Chianti per aver dato vita a società fittizie, una delle quali nel Regno Unito, per evitare di pagare 15 milioni di euro di Iva. Alla magistratura di Forlì tocca

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